Compùter e Dialèt  1

  

 

 

 


 

Le parlate del Novarese, come del resto accade più o meno a tutte le parlate locali in area Gallo-italica, sono caratterizzate fra l’altro dalla presenza di suoni sconosciuti all’italiano, cui le grafie in uso finiscono sempre per far corrispondere, almeno in qualche caso, caratteri non presenti sulle tastiere dei persona computer.

Il problema di come scrivere questi caratteri, in sé, non è certo nuovo, ma oggi può – e vien da aggiungere: “e deve” – essere affrontato su basi molto diverse da quando avveniva in passato. A questo proposito possiamo distinguere tre situazioni, che possono essere lette anche come “stadi evolutivi successivi”:

1.      Autori che scrivono a mano[1]. In questo caso non esistono ovviamente limitazioni dal punto di vista dei caratteri adottati: il problema, se mai, sarà capire la grafia dell’autore, specie in considerazione del fatto che non tutti hanno l’accortezza di scrivere in stampatello.

2.      Autori che utilizzano la macchina da scrivere. In questo caso i limiti nei caratteri disponibili sono imponenti. Per farvi fronte sono state escogitate varie soluzioni, anche ingegnose (le più tipiche sono il ricorso al carattere sottolineato – p.es. a Cerano [ma non solo lì] la ‘s’ per rendere il suono sonoro della ‘s’, oppure l’aggiunta di un accento circonflesso sopra la lettera [p.es. nel Biellese la ‘ĝ’ per il suono corrispondente alla /j/ francese]). Si tratta operò di soluzioni che si spiegano solo alla luce dei limiti strutturali del mezzo utilizzato, e che non hanno, in genere, alcuna giustificazione linguistica. Quel che è peggio, e che va debitamente sottolineato, è che alcuni dei caratteri così generati (ci riferiamo in particolare alle ‘l’ ed ‘r’ con sopra l’accento circonflesso che caratterizzano le grafie langarole) non sono riproducibili con i normali font disponibili per il pc: quella che negli anni ’60 era una soluzione semplice e geniale sembra diventata oggi un vicolo cieco.

3.      Autori che scrivono a pc. Troviamo semplicemente superfluo dimostrare la superiorità di questo mezzo sui precedenti. Ma se ciò è vero in generale, è di gran lunga più vero nel caso del dialetto: se per l’italiano la superiorità riguarda aspetti “formali” (la gamma di font e di grandezze disponibili e più in generale tutta la flessibilità a livello di formattazione del carattere e del paragrafo), cui va aggiunta la possibilità (fondamentale) di non dover “riscrivere tutto” ogni volta in caso di errori o parziali ripensamenti, nel caso delle parlate locali, il più delle volte caratterizzate da grafie a dir poco barocche quanto al caratteri utilizzati, la supremazia del pc diventa veramente incommensurabile; anzi, rischia addirittura di diventare controproducente in quanto rende realizzabili sul piano pratico soluzioni difficilmente giustificabili su quello teorico o anche solo del mero buon senso. Senza riaprire qui un tema già trattato altre volte, ci limitiamo a sottolineare come il dare soluzioni individuali a problemi comuni sia di regola sbagliato, specie quando si procedere ignorando cosa ha fatto chi si è trovato ad affrontare lo stesso problema prima di noi. Con tutto ciò, a discutibile riaffermazione della superiorità dell’uomo sulla macchina, capita tuttora di imbattersi in grafie che, pur “pensate per il computer”, ricorrono a caratteri comunemente non disponibili neppure a pc: si tratta di scelte che non possiamo che condannare radicalmente, non potendosi loro riconoscere neppure le “attenuanti storiche” che stanno dietro a talune scelte legate alla macchina da scrivere.

 

Di fronte al problema di “come scrivere a computer caratteri non presenti sulla tastiera” esistono (almeno) tre soluzioni, ciascuna con vantaggi e svantaggi[2]:

 

Procedimento

Vantaggi

Limiti

INSERISCI SIMBOLO

Dal “menu a tendina” di Word INSERISCI scegliere SIMBOLO. Appare una tabella di carattere che può essere fatta scorrere verticalmente (barra sulla destra della tabella stessa) e poi cliccare due col mouse (tasto sinistro): il carattere verrà inserito nel testo.

Permette di inserire qualunque carattere, anche quelli di cui non esiste il “codice ASCII”.

Estrema laboriosità: è la strada più lenta.

DIGITAZIONE CODICE ASCII

Quasi tutti i caratteri corrispondono ad un codice numerico (di 3 o 4 cifre): tenendo premuto il tasto “ALT” (di solito si trova a sinistra della barra spaziatrice) e digitando tale codice con il tastierino numerico (blocco di tasti con numeri a destra della tastiera principale) si ottiene, al rilascio del tasto ALT, il carattere desiderato.

Meno laborioso del precedente.

Ancora piuttosto lento.

Non tutti i caratteri hanno un codice ASCII.

Sui portatili di solito non c’è il tastierino numerico, le cui prestazioni sono svolte da altri tasti tramite ulteriori comandi.

COSTRUZIONE DI UN MODELLO DI WORD

In Word aprire il menù FILE e scegliere NUOVO.

Scegliere MODELLO (di default è attivato invece DOCUMENTO)

Procedere con INSERISCI SIMBOLO (vedi), ma dopo aver evidenziato a video il carattere che interessa cliccare (tasto sinistro) su SCELTA RAPIDA. Alla nuova videata, il pc si aspetta che venga schiacciata una certa combinazione di tasti (p.es. Ctrl, Alt, o). Scegliere la combinazione desiderata e premere i tasti corrispondenti (contemporaneamente, non in sequenza) dopo aver verificato che il cursore sia nella barra “Nuova combinazione”. [Controllare che la combinazione non risulti già assegnata ad altro,nel qual caso valutare il problema: in generale si consiglia di cambiare la propria combinazione]. Salvare il risultato nella barra “Salva modifiche in” (dando un nome al modello: p.es. “Dialetto”). Ripetere la procedura per ogni simbolo che si vuole inserire (mantenendo sempre lo stesso nome del modello).

Dal menu FILE scegliere SALVA CON NOME e cliccare su SALVA.

A questo punto il Modello è pronto (ma può comunque essere integrato e modificato successivamente ripetendo i passi indicati).

Per utilizzare il modello, dal menù FILE scegliere NUOVO ed aprire, questa volta come DOCUMENTO, il modello creato. Digitando le varie combinazioni di tasti memorizzate si otterranno i caratteri corrispondenti. Alla fine del proprio lavoro, salvare normalmente quanto prodotto.

E’ il metodo di gran lunga più rapido: la procedura descritta va svolta integralmente solo la prima volta

 

 

E’ anche possibile inserire dall’esterno un Modello già preparato da altri (accettando, evidentemente, le combinazioni di tasti che esso contiene (alvo modificarle in parte secondo quanto visto):

1.      in Word scegliere ancora NUOVO dal menù FILE

2.      risulterà evidenziata l’icona di un modello (di solito Normal.dot: si noti che i file “modello” di Word hanno estensione “.dot”, non “.doc” come i file “normali”).

3.      Cliccare su di essa con il tasto destro del mouse: apparira una finestra su cui si deve scegliere PROPRIETA’.

4.      Copiare il PERCORSO (i Modelli devono trovarsi in una certa Directory, altrimenti Word non li “vede”).

5.      Aprire Esplora Risorse (pulsante START, in “basso a sinistra sul video), andare nella directory indicata dal percorso e con un normale Copia/incolla inserire il file.

 

Combinazioni abbreviate presenti nel file “Dialetto plus. dot”

 

ä = CTRL + a

Ä = CTRL +maiusc + a

ä = ALT + a

Ä = ALT + MAIUSC + a

ë = CTRL + e

Ë = CTRL +maiusc + e

ö = CTRL + o

Ö = CTRL + maiusc + o

ó = ALT + o

Ó = ALT + maiusc + o

ô = ALT + CTRL +o

Ô = ALT + CTRL + MAIUSC + o

ü  = CTRL + u

Ü  = CTRL + maiusc + u

ǜ  = CTRL + ctrl + u

Ǜ = CTRL + ctrl + maiusc + u

ĝ = ALT + g

Ĝ = ALT + MAIUSC + g

À = ALT + à

È = ALT + è

É = ALT + MAIUSC + è

Ì = ALT + ì

Ò = ALT + ò

Ù = ALT + ù

ï = alt + i

Ï= ALT + MAIUSC + ï

’ = alt + ’ serve per fare l’apostrofo “girato correttamente”in caso di elisione all’inizio di una parola: p.es. «’d», laddove il pc di per sé scriverebbe «‘d»


 

[1] Non deve sorprendere che si prenda in considerazione questa tipologia di autori: vista l’età media dei dialettofoni, molti autori, anche importanti, sono fermi a questo stadio. Ciò si spiega anche con i problemi che caratterizzano lo “stadio” successivo: perché passare alla macchina da scrivere se poi certi caratteri “non si possono scrivere”?

[2] Facciamo qui riferimento all’utilizzo di Word per Windows, in quanto di gran lunga il programma di videoscrittura oggi più diffuso. Alcuni dettagli della procedura descritta possono variare a seconda della versione del programma di cui si dispone (98, 2000, XP, NT, 2003...).